Turismo rigenerativo

Un nuovo patto con la terra

Quando parliamo di turismo rigenerativo, non ci riferiamo a una semplice evoluzione del concetto di sostenibilità. Stiamo abbracciando una visione più profonda, un nuovo paradigma nato da un’urgenza concreta: restituire valore ai luoghi che ci accolgono.

Negli ultimi anni, il turismo sostenibile ha rappresentato un passo fondamentale. Ci ha insegnato a misurare l’impatto, a contenerlo, a renderlo più consapevole. Ma oggi, in un contesto segnato da crisi climatiche, perdita di biodiversità e impoverimento culturale, non è più sufficiente “non fare danni”.

La domanda da cui partiamo è un’altra: cosa possiamo lasciare di positivo, concreto e duraturo ai territori che attraversiamo?
È da qui che nasce il turismo rigenerativo.

A differenza del turismo sostenibile, che punta a minimizzare gli effetti negativi, il turismo rigenerativo mira a generare impatti positivi e duraturi. È un approccio trasformativo che coinvolge l’ambiente, la comunità e anche il viaggiatore, restituendo significato, bellezza e identità ai luoghi.

Il desiderio di viaggiare in modo più consapevole non è più una nicchia: è un movimento globale in piena espansione. Secondo Booking.com (2024), il 76% dei viaggiatori nel mondo vuole che le proprie scelte abbiano un impatto positivo sui luoghi visitati. In Italia, il 73% cerca esperienze autentiche, etiche, radicate nella cultura locale. E i numeri parlano chiaro: il turismo enogastronomico è cresciuto del +176% nel 2024 (dati ENIT), mentre quello legato alla natura ha registrato un +27% negli ultimi tre anni. È un segnale forte: oggi, chi viaggia vuole sentirsi parte di qualcosa di vero, lasciare un segno e riceverne uno in cambio.

A Palazzo di Varignana, questa visione è la nostra bussola. Non perché sia la strada più semplice, ma perché è quella più giusta. Siamo partiti dal recupero di un borgo abbandonato e oggi, su oltre 650 ettari, convivono armoniosamente un resort, un’azienda agricola, ville, spa, giardini e una collezione d’arte aperta anche alla comunità.

Per noi, rigenerare significa coltivare biodiversità ma anche relazioni, cultura e senso di appartenenza. Produciamo olio extravergine da 262 ettari di oliveti con pratiche agricole innovative e a ridotte emissioni GHG. Investiamo in fonti rinnovabili e mobilità dolce. Ma soprattutto, coinvolgiamo gli ospiti in esperienze che nutrono il corpo e l’anima: degustazioni guidate, percorsi nel giardino ornamentale, trekking e cicloturismo e corsi di cucina ispirati alla longevità mediterranea.
Chi sceglie non è un semplice ospite. È parte attiva di un ecosistema dove ospitalità, agricoltura e tutela ambientale si intrecciano per generare valore.

Rigenerare significa anche restituire al territorio. Il 56% dei nostri fornitori è localizzato in Emilia-Romagna, a sostegno dell’economia locale. Collaboriamo con scuole, università, enti culturali. 
Crediamo che il futuro dell’ospitalità si giochi qui: nella capacità di generare benessere condiviso, di ricucire i legami tra l’uomo e la terra, tra chi accoglie e chi viaggia.

Il turismo rigenerativo è la nostra risposta a un mondo che chiede senso, non solo comfort. È un nuovo patto, fondato su cura, rispetto e bellezza. Dove il vero lusso non è l’eccesso, ma l’armonia con il paesaggio e con il tempo.

E noi, come Palazzo di Varignana, siamo orgogliosi – e responsabili – di scriverlo ogni giorno, insieme ai nostri ospiti, ai nostri partner, ai nostri collaboratori.

Palazzo di Varignana

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