A Palazzo di Varignana l’acqua è parte della bellezza, ma anche della struttura profonda del paesaggio. Scorre nei calanchi, si raccoglie nei terrazzamenti, alimenta orti, giardini e uliveti. Ma è anche elemento fragile, da proteggere.
In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, che si celebra ogni anno il 17 giugno, vogliamo raccontare una delle azioni concrete che fanno parte del nostro ampio progetto di rigenerazione del territorio.
Nell’ambito di questo piano, avviato nel 2016, sono stati realizzati due bacini idrici artificiali progettati per raccogliere l’acqua piovana e alimentare l’intero sistema irriguo della parte paesaggistica e di accoglienza del resort.
Una scelta tecnica, certo. Ma anche una dichiarazione d’intenti.
I bacini, con una capacità complessiva massima di 17.500 m³, non raccolgono solo acqua piovana, ma anche acque reflue riutilizzate, come gli scarichi delle piscine e, quando necessario, integrazioni da acquedotto o da altri bacini e pozzi.
Si tratta di un sistema integrato e circolare, pensato per ottimizzare l’uso della risorsa idrica e ridurre gli sprechi.
È un gesto che guarda avanti, ma nasce da un’osservazione antica: in natura, niente è sprecato.
Nel nostro paesaggio, modellato da secoli di cultura agricola, ogni goccia raccolta diventa occasione per mantenere in vita un equilibrio che non è mai scontato. Anche per questo la progettazione dei bacini è stata pensata in armonia con il disegno del territorio, in modo da integrarsi nel paesaggio collinare senza alterarne la bellezza.
E mentre in molte aree del mondo, anche in Italia la siccità è ormai una condizione sempre più frequente, il nostro modello cerca non solo di adattarsi, ma di prevenire, costruendo un equilibrio tra estetica, tecnica e responsabilità.
Il futuro, per noi, si scrive anche così: progettando oggi i paesaggi di domani, dove la natura è parte attiva e non solo sfondo.
L’acqua che ci attraversa è la stessa che usiamo con rispetto. Non solo per il presente, ma per chi verrà dopo.